CONSULENZA, FORMAZIONE & COACHING: LE DIFFERENZE SOSTANZIALI.
La CONSULENZA è un intervento operato da una persona con una qualifica accertata o riconosciuta in un determinato ambito o materia e punta ad assistere il cliente (o committenza) nello svolgimento delle proprie attività, nel perseguire i propri obiettivi, attraverso opinioni, pareri, soluzioni, strategie, idee e iniziative già conosciute dal consulente o ideate basandosi sul suo know-how o sulla sua esperienza.
In pratica il consulente è UNO CHE SA. In teoria dovrebbe anche aver dimostrato di sapere e dovrebbe essere riconosciuto nel suo sapere. Grazie all'affondare le sue radici nel know-how, la consulenza si può applicare ai vari campi del sapere umano: esistono così consulenti marketing, politici, strategici, di comunicazione, commerciali, creativi, organizzativi, etc...
La responsabilità del consulente dipende dal tipo di accordo stipulato: a volte la consulenza può essere richiesta solo per avere dei pareri, altre volte per seguire dei cambiamenti strategici importanti. Ovviamente i livelli di responsabilità cambiano notevolmente da incarico a incarico, ma comunque sono relativi alla validità del know-how, e all'efficacia delle soluzioni proposte. Sì, perché la consulenza dà soluzioni (che poi possono essere scelte e implementate o meno).
La Consulenza, in pratica, risponde alle domande "COSA DOBBIAMO/POSSIAMO FARE (e SAPERE) DI DIVERSO o DI NUOVO?" e "QUALI SOLUZIONI CI CONSIGLIATE?".
La FORMAZIONE invece ha l'obiettivo di trasferire conoscenze, sviluppare competenze e allenare abilità, personali o di gruppo, trasversali (soft skills) o tecniche (hard skills).
La Formazione ha, solitamente, due tipologie di organizzazione: ONE-TO-FEW (uno a pochi) e ONE-TO-MANY (uno a molti). Ma le variabili della formazione sono molteplici: dalle metodologie di progettazione alle metodologia di erogazione, dall'orientamento dei contenuti trasmessi all'organizzazione della didattica, dalla valutazione dell'impatto formativo all'ambiente di formazione. Abbiamo così la Formazione INDOOR, la Formazione OUTDOOR e la Formazione ON THE ROAD.
Ma a prescindere da queste variabili, la FORMAZIONE in ambito organizzativo ha una sola responsabilità: la responsabilità DIDATTICA. Questo vuol dire che il Formatore, più o meno abile, è responsabile solo del processo di insegnamento, e in parte di quello di apprendimento (in cui vi è una corresponsabilità condivisa col discente).
Per quanto un abile formatore possa sviluppare, sempre nel momento didattico, dei piani di azione che prevedano l'uso delle conoscenze e del know-how trasmesso durante la Formazione, questa "messa in pratica" non è di sua competenza.
La responsabilità della Formazione si esaurisce con la fine del "momento didattico". Ma questo non preclude un'estensione o un'integrazione del rapporto con altre metodologie quali la consulenza o il Coaching. La FORMAZIONE risponde alla domanda "COSA VOGLIAMO/DOBBIAMO IMPARARE (sapere e saper fare)?"
Il COACHING, invece, lavora sulla Performance, sull'espressione e lo sviluppo dei propri talenti e del proprio potenziale, e sul raggiungimento degli obiettivi. Il COACH è un "consulente di processo", che a prescindere dal "cosa", segue il Coachee (cliente) nel processo di sviluppo della propria performance.
Il Coach è (o almeno dovrebbe) essere un esperto di "Problem Solving" (ma non offre soluzioni) per supportare il superamento dei blocchi e degli ostacoli (mentali, emotivi e relazionali) alla performance e un esperto di "Sviluppo della Performance" (la componente con cui viene solitamente individuato il Coaching).
La responsabilità del Coach è di tipo performativo: è responsabile del processo di supporto e della massima responsabilizzazione del cliente nello sviluppo della propria performance. Il Coach non è responsabile del risultato, né della performance, ma del processo di supporto, miglioramento e ottimizzazione della performance. Siccome i processi di performance sono tanti quanti i clienti e tutti diversi tra loro, è richiesto un alto livello di personalizzazione. Per questo il Coaching ha due tipologie di organizzazione: ONE-TO-FEW (uno a pochi), ed è il caso del TEAM Coaching (il coaching per piccoli gruppi di lavoro) e ONE-TO-ONE (uno ad uno).
In ambito aziendale, molte organizzazioni considerano il Coaching come una metodologia di Formazione, più orientata allo sviluppo delle competenze e delle abilità individuali., ed è spesso usata nella formula ON THE JOB: il Coach affianca il cliente nelle sue attività per supportarne il processo di miglioramento comportamentale o comunicativo direttamente "sul campo".